Capitelli antichi in mostra a Burano

Da Il Gazzettino del 31.12.2006
Capitelli antichi in mostra a Burano

(T .B.) Ricordano il voto popolare e la loro origine si riallaccia ai tempi in cui il Doge, Domenico Michiel, nel 1128, decise di illuminare, per ragioni di pubblica utilità, le vie della città e le isole della Serenissima. Era stato, allora, il primo “modello” di illuminazione notturna: e davanti a quelle “fiaccole” i parroci delle varie contrade posero un’immagine sacra di ringraziamento al Signore che aveva protetto la gente da possibili malefatte notturne. Così prese avvio il culto minore per gli altarini e “capitelli” della città. A Burano questo culto è tutt’oggi assai praticato al punto che una mostra di sessanta capitelli è stata allestita, grazie all’Associazione artistica e culturale, nelle sale delle “Cappuccine”, nell’ambito della “Settimana per la cultura”. È un vero florilegio di immagini di Burano, Mazzorbo e Torcello, in prevalenza dedicate alla devozione mariana, suggestive e assai pittoresche, oltre che intonate all’ambiente in cui si trovano e raccolte con paziente impegno dallo stesso presidente dell’Associazione, Emilio D’Este. Nel quadro del programma è stata pure presentata “Durano nelle quattro stagioni”, con disegni e raffigurazioni dei ragazzi della scuola media: «Queste opere – ha detto l’insegnante Gabriella Sanna – hanno in comune una visione sicura degli elementi principali del paesaggio di Burano, come case, acqua, colori e luce, raffigurate con sintetica delicatezza e vivacità cromatica». Una mostra che ha registrato un successo di visitatori i quali si sono complimentati con gli “artisti” per la loro giovanissima fantasia.