Poesie e storielle per riscoprire il territorio

Da Il Gazzettino del 27.1.2007 
Poesie e storielle per riscoprire il territorio

“Sirene che siga – me bulega in pansa – respiro a fatiga – me gira la stansa”. E poi quel che segue: un versetto più “pittoresco” dell’altro proprio come questa vivace Burano che ha voluto dare la giusta visibilità ai propri concittadini, quelli che si sono sbizzarriti in una serie di poesie e storielle, in puro dialetto isolano, con colore e sentimento.
 E tutto poi è stato raccolto in un due volumetti, grazie alla locale Associazione Artistica e Culturale, che ha suscitato l’interesse della gente del posto e degli stessi scrittori” ma anche degli ospiti che vi approdano ogni giorno attratti dal fascino di questo “merletto” multicolore. I libretti, intitolati appunto “Poesie e storielle buranelle” e realizzato in collaborazione con la “Municipalità” di Venezia, è una piccola “antologia” veramente espressiva dell’animo genuino di questo ambiente che vive con serenità la propria giornata, gioioso delle antiche tradizioni.
 Infine una “raccomandazione” tratta dai versetti “I Santi de Buran” che recita “Poveri Santi nostri protettori – fasemoli contenti – dedichemoli una via, un campiello – ghe lo dovemo sto favor – parchè i sè i raggi più luminosi – de nostro Signor”. Ne è autrice Adriana Dei Rossi.
 T.B.

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